“La vita è ciò che facciamo di essa. i viaggi sono i viaggiatori.
Ciò che vediamo non è  ciò che vediamo, ma ciò che siamo”
(Fernando Pessoa)

Se proprio devo essere sincera, più che una romana in Germania sarebbe corretto specificare una romana in Baviera. Che è tutta un’altra storia!

Eh si, perché la Baviera, o Freistaat Bayern (letteralmente “Stato libero di Baviera”) sembra essere una regione un po’ speciale.

Qui le persone amano definirsi “bavaresi” ancor prima di ogni altra cosa, hanno tradizioni tutte loro, addirittura parlano un dialetto che preferiscono (neanche tanto di nascosto) alla lingua tedesca vera e propria. Si vedono più bandiere della Baviera di quelle della Germania, perché i bavaresi amano ornare le loro abitazioni, alcuni uffici, le birrerie e i locali con stemmi e bandiere che celebrano la loro terra. Le vedrete spesso sventolare, nelle foto che posterò.

Qui c’è un’aria sempre un po’ di festa, con le birrerie sempre piene e concerti di musica classica che i bavaresi organizzano nelle strade, o nei parchi, ché quando la stagione è buona si può suonare all’aperto, con i musicisti rigorosamente vestiti con l’abito tradizionale (che io adoro! Ma questa è un’altra storia..)

Sono i tedeschi “più allegri”, innamorati dell’Italia per via della moda, del cibo in generale e del gelato in particolare, della nostra lingua che a loro suona melodiosa come una canzone d’amore, dell’arte che abbiamo, e un po’ anche del nostro modo di essere. Ci conoscono abbastanza bene perché essendo la parte più a sud della Germania, è anche quella di conseguenza più vicina all’Italia e sono molti gli italiani che vengono qui in vacanza, o che proprio si stabiliscono in Baviera.

Come me, che ora abito non lontano da Monaco, sulle rive di un lago stupendo.

Ti incanta, ti sorprende, ti fa arrabbiare, ti fa riflettere, ti intenerisce, ti disorienta, ti conquista, la Baviera. Davvero. In un modo che non ti aspetti. O almeno che non mi aspettavo io, “romana de Roma” innamorata della Città Eterna e poco incline a concedere una qualche possibilità a qualsiasi cosa non fosse dentro il Grande Raccordo Anulare! E anche se ovviamente nulla sarà mai nel mio cuore come Roma, nulla mai davvero, posso serenamente dire che questo land ha davvero qualcosa, se capite cosa intendo.

 

Non parlo solo di Monaco, città splendida col volto da metropoli e il cuore da provincia, ma anche di tutte quelle cittadine più o meno grandi (alcune solo piccoli centri) che vale davvero la pena di conoscere.

Per questo ho deciso di accettare la sfida e di intrufolarmi nel blog della mia grande Amica Alessandra, una romana in America così lontana ma vi assicuro per me così vicina, per raccontare (e raccontarmi in) un po’ di Germania, perché certo si parlerà anche della Germania in generale, un po’ di Baviera, le sue storie, i luoghi (soprattutto quelli poco conosciuti.. ma anche tanta Monaco, promesso!), le curiosità, il Lebensstil – lo stile di vita – le persone. La gente, si. Che se è vero che è meno austera di quello che noi italiani crediamo, è vero altrettanto che è anche diversa da noi.. non posso parlare per tutta Italia, ma vi assicuro che non troverete un solo tedesco o Bavarese che si voglia che assomigli anche un poco a un Romano! Non uno, giuro! Certo, poi si dovrà capire se è un bene oppure no. Scherzo. Più che capire io amo sapere, conoscere gente diversa da me, vedere posti nuovi che su due piedi ho il sospetto non possano piacermi, perché trovo che la meraviglia e lo stupirsi ci renda un po’ più vivi. Più umani. Più e basta, anche.

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Se poi ti resta, appiccicata all’anima, l’aria di casa, gli scorci della tua città – così indimenticabili, alcune sere, da fare male – l’eco della risata degli amici che ami, gli occhi delle tue sorelle e il viso di tua madre, la voce di tuo papà che ti chiama, il cielo dalla finestra della casa dove vivevi coi tuoi, i negozi di fiducia ma anche il fioraio che ti salutava ogni mattina, il tuo bar preferito dove ti servivano senza dover nemmeno ordinare, e tutto quello che sempre anche quando non ci pensi ti manca, ecco se ti resta addosso tutto questo allora ciò che vedrai sarà ancora più bello da vivere, perché non sarà un continuo guardare per fare paragoni con quello che hai lasciato, ma un vedere, filtrato attraverso le esperienze vissute, così tanto radicate da renderti quello che sei. Questa, secondo me, è la meraviglia del viaggiare, del vivere lontani da casa con la casa nel cuore, perché ciò che hai lasciato non sia solo nostalgia ma anche bagaglio necessario, senza il quale non si potrebbe andare da nessuna parte.

In effetti, scusate, ma chi parte senza valigie?

Per questo ho immaginato, e spero possiate farlo anche voi, di creare questa rubrica un po’ come se fosse un viaggio, da fare insieme però: ognuno col suo bel bagaglio alla ricerca – a volte scoperta – dell’improbabile, del divertente, del romantico, del folle. Che in Baviera, vi assicuro, c’è.

Alcuni tratti di questo viaggio li ho già fatti da sola, altri ne percorreremo insieme, altri ancora me li farò io in avanscoperta per poi raccontarveli a modo mio, ma tutti – tutti – proveremo a renderli indimenticabili. E divertenti.

Vi va di venire con me?

Io vi aspetto. Voi, non dimenticate le valigie.

Life is what we make of it. Travel is the traveler.

What we see isn’t what we see but what we are.”

(Fernando Pessoa)

To be honest, more than a Roman in Germany, should be correct to specify a Roman in Bavaria. It`s another story!

Yes, because Bavaria, o Freistaat Bayern (literally “Free State of Bavaria”) seems to be a special region.

Here, people love to define themselves as “Bavarians” before than any other thing, they have their own traditions, they also speak a dialect that they prefer (they don’t really hide that) over the German language. You can see more flags of Bavaria than the German’s one, because Bavarians love to decorate their homes, some offices, bars and clubs with coats of arms and flags which celebrate their country. You will see them often flying, in the pictures I will post.

There is always a festivity spirit, with the bars always packed and classic music concerts that the Bavarians set up on the streets, or in parks, ‘cause when is the nice season they can play outdoor, with the musicians strictly dress up in the traditional costume (which I adore! But this is another story…)

They are “the happier” Germans, in love with Italy for the fashion, food in general and gelato in particular, for our language which sounds melodious as a love song, for the art that we have, and also for the way we are. They know us pretty well because being the most southern part of Germany, it’s also the closest one to Italy and many are the Italians that come here on vacation, or they move to Bavaria.

Just like me, now I live not too far from Munich, on the shore of a stupendous lake.

It enchants, it surprises, it makes you angry, it makes you think, it touches you, it confounds you, it conquers you, Bavaria. For real. In a way that you don’t expect. Or at least I didn’t expect, “Roman of Rome” in love with the Eternal City and not inclined to give a possibility to any other thing that it wasn’t inside the Grande Raccordo Anulare! And if obviously nothing will be ever in my heart as Rome, really nothing ever, I can say that this land has really something, if you understand what I mean.

I don’t talk only about Munich, a splendid city with the face of a metropolis and the heart of province, but also about all those little cities, small and big (some are only little towns) that is worthy to know.

For this reason I decided to accept the challenge and sneak in the blog of my great Friend Alessandra, a Roman in America, so far away but for me so close, to tell a bit of Germany, because certainly I will talk about Germany in general, some of Bavaria, its stories, the places (expecially the less known… but also a lot of Munich, I promise!) curiosity, the Lebensstil – the lifestyle – people. People, yes. It`s true, people is less severe than us Italians think, it`s as much true that it is different from us… I cannot speak for all of Italy, but I ensure you that you will not find a German or a Bavarian that looks alike even a little bit to a Roman! Not even one, I swear! Certainly, we are going have to understand if it is a good thing or not. I am kidding. More than understand, I love to know, meet people different from me, see new places that I’m afraid I am not going to like at the beginning, because I think that wonder and be surprised make us more alive, more human. that’s all.

If then, remains stuck to the soul, the home air, the glimpses of your city – so unforgettable, some nights, to hurt – the echo of your beloved friend’s laughs, your sister’s eyes and your mother’s face, yours father’s voice calling you, the sky from the window in your parent’s house , where you used to live, your stores, but also the florist that used to greet you every morning, your favorite cafeteria, where they used to serve you without ordering, and everything that you miss without thinking about it, well, if remains stuck all of this, then what you will see it will be more beautiful to live, because it will be not a continuous look to compare with what you left, but see, filtered through the experiences, so rooted to make you what you are. This, for me, is the wonder of travel, of living far away from home with home in the heart, because what you left if would be not only homesickness but also a necessary luggage, without which you could not go anywhere.

Indeed, pardon me, who departs without luggage?

For this reason, I imagined, and I hope you can do it too, to create this column like a trip, to do together: everyone with his/her beautiful luggage to search – sometimes to discover – the unlikely, the funny, the romantic, the foolish. Which in Bavaria I ensure you is.

Some parts of this trip I already did by myself, other parts we will travel together, other parts I will do it in reconnaissance to tell you then in my way, but all of them -all- we will try to make them unforgettable. And funny.

Do you want to come with me?

I’ll be waiting for you. You, don’t forget your luggage.