“La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana!”
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana!”
(filastrocca)
Misteriose lucine che si accendono sui marciapiedi, accompagnate da dolci melodie natalizie. Intensi profumi di ciambelle calde e addobbi sgargianti che spuntano da ogni angolo. E poi ancora dolci, presepi, zucchero filato e cioccolate offerte dagli ambulanti. È questo lo scenario che si presenta agli occhi dei visitatori il 6 Gennaio di ogni anno a Piazza Navona a Roma.
La Befana, si narra, sia una signora molto vecchia, con un grosso naso pieno di nei e tante rughe, vestita di stracci, con un fazzoletto in testa e una scopa in mano, con cui vola di casa in casa a portare una calza piena di dolci o carbone a tutti i bambini, nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio. A seconda della loro condotta, tanti dolcetti ai bimbi buoni e carbone a quelli che non sono stati bravi.
Immaginate una bambina di otto anni che da quando era in fasce sente parlare di un posto magico, pieno di dolci, dove se metti piede su una piccola via, accompagnata dal profumo dello zucchero filato e i croccanti, dalla frutta secca tostata con lo zucchero, ti ritrovi in un mondo fantastico. La prima cosa che hai davanti, una volta entrata in piazza, è una gigantesca giostra con cavalli bianchi enormi, dalle criniere argentate, con fiocchi rosa e carrozze stile Cenerentola.
La prima volta a Piazza Navona durante la festa della Befana rimane indelebile nei ricordi di ogni bambino, romano e non, che ha avuto la fortuna di viverla. Sì, proprio viverla. Io, per esempio, volevo passarci le giornate intere, all’interno di una cornice fatta di splendidi palazzi rinascimentali e chiese barocche, in una piazza dalla forma ovale con al centro tre fontane di Gianlorenzo Bernini, di cui una, quella centrale, enorme e imponente, rappresenta i quattro fiumi più grandi al mondo. Un luogo questo dove si celebra, ormai da un secolo circa, un rito, che ha qualcosa di magico ed estremamente affascinante.
La festa della Befana a Piazza Navona dura quaranta giorni circa, dal primo Dicembre al giorno dell’Epifania, il 6 Gennaio. È una lunga attesa che raggiunge il suo culmine a mezzanotte tra il 5 e il 6 Gennaio, dove tutti, con la testa all’insù, apettano di vedere bruciare il feticcio della Befana. Quando il fatto accade, la festa si conclude con l’applauso dell’intera piazza stracolma (circa 100 mila persone!). Nella piazza si trovano circa cento stand con calze colorate, lecca lecca, caramelle di ogni tipo, giochi di prestigio, palline e fili di Natale, perfino splendide statuine e casette per il presepe, fatte a mano. Inizia il ‘gioco’ con Oreste che urla “CIAMBELLE DEL MORO”, gigantesche donhoughts calde appena fritte e passate nello zucchero. Il suo stand si trova proprio vicino al signor Franco che prepara uno zucchero filato solido a forma di ombrellino, casetta, trattore, macchinina: puoi chiedere la forma che vuoi, esprimi un desiderio in immagine e lui te lo crea. C’è sempre stata una gran fila per comprare da lui. Intorno si sente intonare Jingle Bells suonata da artisti di strada vestiti da Babbo Natale e Befana che cantano e ballano senza interruzione insieme a una renna gigante di pelouches che si muove al ritmo della musica. Poi più avanti, facendoti spazio tra carrozzine, palloncini colorati, giocolieri e acrobati coi trampoli, ti fermi e rimani incantato davanti alla bancarella di legno di una vecchina, la signora Anna. Nella bancarella ci sono le casette del presepe fatte da suo marito il signor Achille.
Suo padre Aristide stava lì dalla prima festa della Befana nei primi del Novecento. Costruiva le statuine a mano, con pazienza certosina, dalla corteccia degli alberi. Ci volevano mesi per farle. L’intero anno. Poi in quei quaranta giorni le vendeva in piazza. Erano delle vere e proprie opere d’arte, ognuna con una storia dentro in miniatura: personaggi, lucine, pastori, baracche, stalle, il bue e l’asinello che alitano su un bambinello fatto di gesso. Tutti imbambolati, i grandi. A fianco c’è un vero e proprio paradiso dei bambini invece, con giganteschi pupazzi a forma di gorilla, di orso e cani dalmata a grandezza naturale, da tuffarcisi dentro. E infatti lo fanno. Ad un certo punto poi gli occhi si colorano di rosso, una montagna di rosso: sono le mele stregate, caramellate e infilate in uno stecco. Alla fine della mela mangiata, tutti restano con il muso rosso.
A pranzo è d’obbligo un panino in strada, con la porchetta naturalmente, che arriva calda tutte le mattine all’alba da un paesino nei pressi di Roma, Ariccia, famosissima per questo prelibato maiale riempito con tante erbe e spezie e cotto, lentamente, in grandi forni a legna. La signora Rita sta qui ogni anno dal ’77, con suo padre, Righetto, era una ragazzina a quel tempo poi lui se ne è andato e lei ha continuato la tradizione della porchetta a piazza Navona durante la festa..
Questa tradizione romana è durata oltre cento anni, purtroppo da due anni non si fa più, l’amministrazione comunale per molti motivi ha deciso di sospenderla, ma forse riprenderà l’anno prossimo. Io spero di si perché a un posto magico come questo, dove incontrare profumi, colori e giochi, dove stringere la mano a Babbo Natale e farsi fotografare con la Befana, dove girare sulla giostra e sporcarsi di zucchero filato e rosso caramellato della mela stregata, ne avrebbero diritto tutti i bambini…del mondo.
Romina
Romina vive a Roma da quasi tutta la vita e lavora nel settore turistico. Ama il cinema, balla il tango e indossa solo orecchini verdi. La trovate su Instagram e Twitter come @la_flaca71
“The Befana comes at night
With her shoes all broken
With a dress in Roman style
Long live the Befana”
( Italian rhyme )
Bizarre illuminations all along the sidewalks accompanied by sweet Christmas melodies. Intense scents of hot donuts and gaudy decorations popping up at every corner. And then more treats, nativities, cotton candy and hot chocolate offered by vendors everywhere. This is what visitors witness in Piazza Navona, in Rome, every year on January 6th. In Italian folklore Befana is a kind witch with a big nose and a huge mole on it, her face is a mass of wrinkles, she wears old worn out clothes and a handkerchief around her head. She flies from house to house on her old broomstick to deliver stockings full of sweets or coal to all children on the night between the 5th and the 6th of January. Depending on their behavior throughout the year, the good kids will receive lots of sweets while the naughty ones will receive lumps of coal. Try to imagine me, as an eight year old girl hearing all about a magical place, since I was an infant, walking down an alley smelling cotton candy and brittles in the air, sugared nuts and all kinds of candy around me, to wind up in a fantastic world: Piazza Navona. The first thing you come across, once you enter the square, is a gigantic carousel made of white horses with silver manes, pink ribbons and carriages like Cinderella’s. The first time in Piazza Navona during the Epiphany festivities is a moment indelibly imprinted on every child’s mind, whether they’re Roman or not, who’s lucky enough to be part of it at least once. I was one of the children who wanted to spend all day there. Experiencing that felt like being trapped in a frame made of Renaissance architecture and Baroque churches, in an oval shaped square with 3 fountains designed by Gian Lorenzo Bernini, standing in the center of it, with one of them, huge and imposing, representing the four major rivers in the world. This is a place where we’ve been celebrating, for almost a century now, a special recurrence, so magical and extremely enchanting. The Epiphany. In Piazza Navona the feast of the Epiphany is celebrated for approx 40 days from December 1st to January 6th, although it officially occurs only on the night between the 5th and the 6th of January when all visitors are waiting for the Befana to catch on fire. When that happens the entire square, holding over 100.000 guests, wraps up the festivities with a long applause. There are over 100 stalls at the square exposing colorful stockings, lollipops, candy, magic trick games, Christmas ornaments and decorations and even amazing handmade nativity figurines. The “game” starts with Oreste, one of the vendors, screaming ” CIAMBELLE DEL MORO “, they are huge hot donuts covered in powdered sugar. His stall is next to Mr. Franco’s who makes solid cotton candy shaped like little umbrellas, houses, tractors, cars, you name it. He can do whatever you wish, all you have to do is ask and he’ll make it for you. There have always been long lines buying from him. Street artists dressed like Santa Claus and the Befana are singing and dancing to the notes of Jingle Bells by a huge stuffed reindeer that moves to the sound of music. If you keep walking between strollers, colorful balloons, jugglers and Moko Jumbies, you can’t help but fall in love with a wooden stall belonging to an exquisite lady, Anna. She sells little nativity scenes handmade by her husband, Achille. Her father, Aristide, was there since the very first Epiphany feast, in the early 1900s. He built all figurines by hand, armed with utmost patience, out of tree bark. It took months to make them, an entire year and, during the Epiphany festivities, he sold them at the square. They were true masterpieces. From characters to lights, to shepherds, shacks, stables, oxen and donkeys breathing on Baby Jesus made out of chalk, each and every miniature piece told a story. All adults were speechless around this stall. Next to it, a true paradise for children: giant plush toy gorillas, bears and Dalmatians as big as the real ones made you want to jump right in them. And the kids weren’t shy to do it either. At a certain point then, everyone’s eyes saw everything red. Mountains of red, that is, made of what they call ” haunted candy apples ” that once eaten make everyone’s face red all over. A sandwich is a must have for lunch, as long as it’s stuffed with porchetta, which comes hot every morning from a little town near Rome, Ariccia, famous for this fatty roast seasoned with dry herbs and slowly baked in wooden ovens. Miss Rita has been serving it every year since 1977, with her father, Righetto. She was a little girl when she started working with him and when he passed away, she carried on the porchetta tradition in Piazza Navona for the all duration of the festivities. This Roman tradition lasted for over 100 years. Unfortunately it stopped two years ago because the city decided to suspend it for some reason. Hopefully it will be reinstated next year. I truly hope so because a magical place like that, made of bright colors, inviting scents, toys, games, a place where you can shake Santa’s hand or take a picture with the Befana, a place where you can take a ride on the Carousel and get your whole face dirty with cotton candy and red caramel from the candy apples should be a right for all children. Of the world. Romina
Romina lives in Rome and she lived there most of her life. She loves cinema, she dances tango and she only wears green earrings. You can find her on Instagram and Twitter as @la_flaca71
Traduzione a cura di Caterina Podda
Translated by Caterina Podda
e già, che magia tutte quelle luci, quei colori e quei profumi, l’anno prossimo andiamo noi a fare le befanine 🙂 Buon Anno anche qua, Ale 😘
AHAHAH Ciao Stefy e Grazie, Auguri anche a Te! Proprio ieri Pensavo che tu saresti un perfetto viandante. Baci