“Tutto ciò che viene dalla mia cucina
è cresciuto nel cuore”
(Paul Eluard)

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Tempo fa qualcuno mi ha detto che sarebbe stato interessante sapere come era cambiato il mio rapporto con il cibo da quando vivo in America. In quel momento non ho dato molto peso a questa idea, ma credo che si sia come insinuata in un angolino remoto del mio cervello tanto da saltar fuori al momento giusto. Ho pensato che, per raccontare meglio il cambiamento della mia vita, dall’Italia all’America, era necessario ospitarvi nella mia cucina (ecco allora che l’idea balena all’improvviso. Grazie chiunque tu sia e perdonami se non lo ricordo!). Non so se sarete del tutto lieti di entrarvi comunque, qui non ci si fanno grosse abbuffate e poi, niente carne e niente pesce… Sono vegetariana! Questa però non una novità della mia vita statunitense. Un anno prima, dopo aver anche spento la mia ultima sigaretta, a seguito di un intenso periodo, ho pensato che avrei dovuto dare un ulteriore rinnovamento alla mia vita. E ho scelto la consapevolezza! Dare più attenzione a quello che ingerisco. E visto che ci sono tante alternative oggi alla carne, amando io tutto quello che produce madre Natura, ho pensato che non sarebbe stato un peso rinunciare.

Quando sono arrivata nella mia nuova famiglia in New Jersey non è stato molto difficile ambientarmi, perché nessuno di loro fuma e ognuno ha una dieta diversa. Eppure il mio modo di mangiare è veramente cambiato. A parte prediligere una dieta crudista, le volte che cucino tendo a farlo in maniera “veloce”, alla maniera del fast food, all’americana, per dire. Ma non sempre. Inoltre, nonostante il mio vegetarianismo, sono comunque una persona molto golosa. E prediligo i piatti organizzati con cura. Ok, per farla breve, lo ammetto: io mangio con gli occhi! Se una cosa si presenta in un certo modo non posso resisterle. E qui in America vi assicuro le tentazioni sono tante!

Vi annuncio quindi con questo articolo che inizierà una nuova rubrica sul cibo di questo mondo, del mondo, del mio mondo… In cucina!

Ma andiamo per ordine. Cominciamo dall’inizio. La colazione! Ci sono tantissimi modi in America per fare colazione, e non disponendo dei biscotti del Mulino Bianco o dei Gentilini troppo spesso, o della pasticceria “Ai Due Pini” che è proprio dietro l’angolo dove vivevo in Italia, mi sono dovuta arrangiare. Sono, comunque, una persona che si adatta facilmente. No problem. Di solito bevo solo un caffè americano nero (senza zucchero, senza latte, senza crema, senza niente), ma se proprio devo decidere di fare una colazione americana scelgo i pancakes.

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I pancakes sono delle “frittelle” tonde tipo crepes che si ottengono da un impasto semiliquido di uova, farina, zucchero e latte e vengono cotte su una piastra bollente dove è stato generalmente fatto sciogliere il burro precedentemente. In America si trovano già pronti surgelati, di diverse dimensioni, da mettere nel microonde o nel tostapane, oppure l’impasto in scatola a cui va aggiunta semplicemente dell’acqua. Ma i più tradizionalisti le fanno from scratch.

Qui di seguito vi riporto la ricetta del mio collega Drew che le ha preparate per noi a lavoro per Halloween

Ingredienti:

  • Circa 170 gr di farina
  • 20 gr di lievito (forse il Pane degli Angeli può andare bene)
  • 5 gr di sale (forse è l’equivalente del nostro “pizzico”)
  • 12 gr circa di zucchero
  • 300 ml di latte
  • 1 uovo intero
  • Circa 40 gr di burro

Preparazione

In un grande recipiente mettete la farina, il lievito, il sale e lo zucchero. Fate un incavo nel centro e aggiungete il latte, l’uovo e il burro fuso. Mescolate finché l’impasto non sarà liscio.

Mettete una padella piana (o una piastra) sul fuoco dove farete sciogliere del burro. Quando il burro sarà fuso, mettete una parte dell’impasto, che non deve essere né troppo solido né troppo liquido, creando una forma tondeggiante. Quando inizia a fare “i buchi” in superficie, vuol dire che è pronta per essere girata. Aggiungete una noce di burro, e dopo uno o al massimo due minuti, quando anche sotto è dorata, il pancake è pronto.

Potete farne uno grande o tanti più piccoli da mettere uno sopra all’altro. Vanno guarniti poi con sciroppo d’acero, come piace a me, o con zucchero a velo, come piace a mio figlio Roman. E poi tanta frutta di stagione.

Buon Appetito!

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Spero che questa nuova rubrica vi piaccia. A presto con un nuovo appuntamento in cucina. La mia.

Alessandra

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“Everything that comes from my kitchen,
was raised within my heart”
(Paul Eluard)

A long time ago somebody told me that it would be interesting to know how my relationship with food has changed, since I have been living in America. By that time I did not pay too much attention to an idea that I was having, but since then, it got stuck somewhere in my mind, waiting to pop up at the right moment.
In order to make you better understand this change in my life, I thought that it would be nice to let you enter my kitchen – and that was when that idea suddenly came to life (thanks to whoever inspired me and sorry if I don’t remember who you are).
I hope that you will be pleased to enter my kitchen, even though we never overindulged in here and no meat and fish are allowed…indeed, I am vegetarian! But actually this has nothing to do with my American life. One year before moving here, after having smoked my last cigarette, I decided that it was high time to give me a new lease on life. I took that decision after having being through a very intense moment in my life. So I chose to be more aware of all the food I was giving to my body. Today there are so many alternatives to use in place of meat and besides that, I love all the food that Mother Nature is giving us, so I thought that it was not a big deal to give up on meat.

When I started to live with my new family in New Jersey, it was not difficult to adjust, since none of them used to smoke and everyone had a different eating style. But I have to admit that my way of eating has completely changed since then. I prefer to eat raw vegetables but when I cook, I like to make recipes which are easy and fast, even if not all the times. Moreover, despite being a vegetarian I am a glutton and I appreciate when food is served in a nice and lovely way. So, let’s admit it: I love eating with my eyes! I cannot resist to eat something presented in a gorgeous way. And here in America there are plenty of food temptations.

I am glad to introduce you a new section of the blog about food: food from here, from the whole world and from my world, as well. So, off to the kitchen!

Let’s kick it off with Breakfast! In America we have breakfast in so many and different ways, so I had to find my own. In Italy I used to eat typical breakfast biscuits, like the ones from brands like Gentilini or Mulino Bianco; instead, if I craved pastries I used to go to the patisserie called Ai due pini (literally it means: Right under the two pine trees), in the corner of the street where I lived. Honestly I am very easygoing, so for me it was not a problem to adjust. Now I usually drink a cup of pure black coffee with no sugar, no milk and no cream. Anyway If I have to eat something typical I opt for pancakes.

As you all know, pancakes are a sort of round shaped, flat cakes, made with the same ingredients used to make crepes (eggs, flour, sugar and milk) and cooked in a hot pan with melted butter. Here we can find frozen pancakes, ready to heat in the microwave or in a toaster or instant pancake mix in a can where all you have to do is just to add water. But those who are more attached to traditions prefer to do everything from scratch.

Here you find the recipe shared by my colleague Drew, who prepared them for us last Halloween.

Ingredients:

  • 1 ½ cup of all purpose flour
  • 3 ½ teaspoons baking powder
  • 1 teaspoon salt
  • 1 tablespoon white sugar
  • 1½ cup of milk
  • 1 whole egg
  • 3 tablespoons of melted butter

In a large bowl sift in the flour, baking powder, salt and sugar. Make a well in the center and add in the milk, egg and melted butter. Mix until smooth.

In a flat pan melt some butter, then pour a spoon of batter – not too much liquid, nor too solid – and form a round-shape cake. When you see a sort of “bubbles” on the surface, it means that the pancake is ready and you can turn it on the other side. Add a knob of butter and after one or two minutes the pancake is ready.

You can cook just one piece or a stack of pancakes, then add some classic maple syrup as a topping – as I like – or some powdered sugar – as my son Roman likes. And of course, tons of season fruits.

I hope that you will like this new section. See you soon…once again in my kitchen.

Alessandra

Traduzione a cura di Daniela Masciotra
Translated by Daniela Masciotra