“La casa è dove si trova il cuore”
(Gaio Plinio Secondo)

“Home is where the heart is”
(Gaio Plinio the Second)

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I più pignoli sostengono che io non sia propriamente di Roma perché la casa di mia madre, dove ho vissuto per quasi tutta la vita, si trova in un quartiere di periferia al di fuori del Grande Raccordo Anulare. Anche qui in America ho trovato altrettanti precisi per i quali geograficamente il posto dove vivo è Upper Freehold, non Allentown. Eppure a me piace definirmi romana, nonostante ami il mio quartiere tanto discusso (un giorno chissà, forse, ve ne parlerò, magari quando ci tornerò in visita) e dico di vivere ad Allentown, sarà perché il nostro indirizzo postale fa riferimento lì, sarà perché è il luogo in cui mi relaziono e che vivo maggiormente. Roma e Allentown non hanno nulla in comune, iniziando dalla grandezza. Anzi, addirittura, stando all’ultimo censimento che risale al 2010, Allentown, con 1828 abitanti, non è neppure minimamente comparabile al mio quartiere che di abitanti ne conta circa 100000!

The most fussy argues that I’m not a really Roman because my mother’s house, the place where I lived for almost all of my life, is located in a suburn situated out of the Grande Raccordo Anulare ( Grande Raccordo Anulare, also known as GRA, is the outer ring road that surrounds Rome.
Even here, in the US, I found people equally strict for which, geographically speaking, the place where I live is Upper Freehold and not Allentown. Nevertheless I like to define me a Roman, although I love my controversial (one day, who knows, maybe I’ll introduce it to you when I return to visit) and I say that I live in Allentown, maybe because our home address refers to this town, or maybe because it’s the place where I live and interact the most(??). Allentown and Rome don’t have anything in common, starting from their size. Rather, according by the latest survey dating back to 2010, Allentown, with 1828 residents, is not even comparable with my native neighborhood which counts 100000 residents!!

Non solo per la grandezza, ma anche per la storia, le tradizioni, il modo di essere, Allentown non si avvicinerà forse nemmeno un po’ a Roma (stiamo scherzando?!?), è proprio tutta un’altra cosa, e forse è proprio per questo motivo che io l’adoro e non vi nascondo di essermici affezionata. Diverse sono le ragioni che me la fanno piacere così tanto. Cercherò di raccontarvele, così, senza un ordine ben preciso, ma a modo mio!

La Allentown di cui parlo io, non è la grande città industriale della Pennsylvania descritta in una famosa canzone di Billy Joel, ma un piccolo paese situato al centro del New Jersey, non poi così lontano da Trenton, la capitale. Allentown fu fondata dal Signor Nathan Allen nel 1706 e sviluppata intorno al Mill, al mulino e alla Main Street, la strada principale.

Not even just for the size, but even for their ancestries, traditions, the kind of being, Allentown will never be enough closer, even a little (Are we really kidding?!??!?!) to Rome. It’s a whole other story, and maybe that’s the reason why I love it and I cannot hide that I’m fond of it. There are many different reasons which brought me to love this town. I’m going to try to tell you then, just as they are, without any precise scheme but in my way!!

The Allentown which I’m talking about, it’s not the big industrial town locate in Pennsylvania described in a famous Billy Joel’s song, but a small village situated in the middle of New Jersey, not far from Trenton, the New Jersey state capital. Allentown was founded by Mr. Nathan Allen in 1706 and developed around “The Mill” and the main Street.

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Allentown è dunque un centro piuttosto vecchio se pensiamo alla “giovinezza” dell’America. Già questo a me piace, che abbia una storia e che sia antica. Sì, perché il bello di Allentown è, che a differenza di molte cittadine, è rimasta quella che era nel tempo. O almeno così credevo io finché non ho conosciuto  Alice E. Wikoff, lo storico di Allentown. La signora Wikoff   è una gentile e colta donna di ottantotto anni che per tutta la vita ha collezionato ritagli di giornali, disegni, fotografie di questo piccolo paese, che conserva tutti in questi immensi faldoni che mi ha gentilmente mostrato. Ha scritto anche un libro che avrei tanto voluto avere, ma che mi ha detto di aver fatto il tutto esaurito nel giro di poco tempo dalla stampa. La signora Wikoff vive sulle rive dello stagno davanti al mulino che, mi ha raccontato, è stato proprietà della sua famiglia per moltissimi anni finché  nel 1952 suo nonno l’ha venduto. La Signora Wikoff mi raccontava, con nostalgia, che in realtà Allentown è davvero cambiata nel tempo. Una volta era una cittadina molto attiva e auto-sostenuta: molteplici erano le attività commerciali e gli esercizi erano così produttivi che i negozi della Main Street restavano aperti addirittura fino a mezzanotte! C’era davvero di tutto, tanto che gli abitanti non dovevano neppure spostarsi dal paese. Anzi vendevano anche al di fuori. I cappelli realizzati ad Allentown venivano venduti perfino a New York! Poi dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il sorgere delle grandi catene, il lavoro iniziò a scarseggiare in paese e molte attività iniziarono a chiudere i battenti. Proprio in quegli anni il mulino fu venduto e al suo posto venne aperto un ristorante vegetariano e dei negozi. In seguito il ristorante diventò americano, poi tedesco. Oggi il ristorante non c’è più e al suo posto ci sono dei negozi che vendono opere d’ arte e artigianato di artisti della zona e zone limitrofe. Tra questi un negozio, “The Green Lace Lion” che ho  visitato da poco specialmente per voi, mi ha davvero colpito.

Allentown is quite an old center if compared to the youthfulness of America.
This is a good starting point, that has a story that’s ancient. Surely because the nicest thing of Allentown is, which respect to many other towns, the fact that it hasn’t been changed by time. Or at least that was what I thought until I met Alice E. Wikoff, the town’s historian. Ms. Wikoff is a kind and educated 88 years old lady who has spent her life collecting newspaper’s clippings, pictures, drawings of this small village which she keep in many large binders that she kindly showed me.
She also wrote a book that I would have liked to have had but It had sold out really quickly after its release.
Ms. Wikoff lives close to the pond’s bank in front of the Mill which, according to what she told me, it was owned by her family for a long time until, in the 1952, her grandfather sold it.
Ms Wikoff also told me, showing some homesickness, that Allentown is really changed over time.  Some time ago the town was really dynamic and self-sustained: there were a lot of commercial activities and their business went so well that the shops on the Main street used to close at midnight!!

They could find everything, so much so that the local people never felt the necessity to leave the village. Rather, they did business even outside their village.

The hats made in Allentown were sold even in New York! After the Second World War, when big distribution took over, job positions became less available in town and many commercial activities went out of business.

During that time period the Mill was sold and a vegetarian restaurant, with some other commercial activities, took its place.
Following the restaurant it was transformed into an America diner and in to a German restaurant after.
Between these shops, “The Green Lace Lion”, which I recently visited just for you, caught my attention.
Nowadays the restaurant doesn’t exist anymore, there are some art shops that sell artwork made by local artists instead.

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Un’altra cosa che mi fa impazzire di Allentown sono le case, che spesso fotografo e pubblico su Instagram (chi mi segue lo sa bene!). Spesso mi ritrovo lì davanti a una costruzione vittoriana, coloniale o cubica – italica a immaginare chi possa averci vissuto  un tempo. Anche in questo caso la Signora Alice mi ha dato delle risposte. Pare che Allentown fosse abitata da contadini, commercianti e fattori in pensione.

One other thing that makes me mad is Allentown’s homes, which I often photograph and publish on Instagram (my followers knows!!). Often I stand in front of one of the Victorian, Colonial or Cubic-Italian buildings just wondering who might had lived there times ago. Again Mrs. Alice gave me the answer. It seems that Allentown was inhabited by farmers, traders and retired ranchers.

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Anche in questo campo la signora Alice era preparatissima: mi ha mostrato un faldone con i desegni tecnici e le informazioni fondamentali di tantissimi (forse tutti) edifici del paese. Mi ha anche raccontato la storia di due case “gemelle” che si trovano sulla Main Street, una di fronte all’altra. Quella con le persiane blu (di cui non ho la foto e che è diventata nel 1940 una casa per i funerali) era stata costruita per prima. Il genero del proprietario della casa fece costruire per se stesso la stessa casa, dall’altra parte della strada, ma facendola arricchire di ornamenti.

Also in this area Ms Alice is well informed: she showed me a binder with many technical drawings and the basic information of a lot of the (maybe all) town’s buildings. She told me the twin houses story, the ones situated on Main Street, the ones facing each other. The blue one with the blue plantation shutters (of which I don’t have any pictures of because it is now a funeral house) was built first.
The son in law of the original owner built it for himself the same home, on the other side of street, but he enriched the house with some ornaments.

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Devo confessare che oltre alle case e alle decorazioni che gli abitanti di Allentown usano a seconda delle festività, sono innamorata delle porte! Porte colorate, agghindate, semplici, decorate… Porte, portoncini, portoni!

I must to confess to you, over the houses and decorations which the Allentown’s people show accordingly during the festivities, I’m in love with the doors! Colored doors, adorned, simple, decorated … Doors, small doors, gates!

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Ad Allentown ci sono inoltre diverse chiese. Quella Presbiteriana è la più vecchia.
Nessuna delle chiese è sulla Main Street, ma la Presbiteriana, la Metodista e la Metodista Episcopale Africana  sono molto vicine.
La signora Alice mi raccontava di come anni fa le chiese collaborassero e di come Allentown fosse una comunità unita. Non solo per le chiese, ma anche in politica. Non si votava a seconda del partito, ma in base alle conoscenze e capacità dei candidati.

In Allentown there are many different churches. The Presbyterian Church is the oldest one.
There are no churches on the Main Street, but the Presbyterian one, the Methodist and the African-Methodist are really close together.
Ms Alice told me of how years ago all the churches collaborated and how Allentown was a united community. And not only the churches, but even for political affairs. Anybody was used to expressing his preference according to his party but just according to the candidate’s skills and knowledge.

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E poi c’è la chiesa cattolica… La mia! Saint John’s the Baptist Roman Catholic Church, è un po’ più distante dalle altre e proprio come architettura è facilmente individuabile e riconoscibile nell’ambito delle chiese cattoliche in generale. Ricordo i primi tempi che ero qui non riuscivo a capire una parola della messa. Mi godevo solamente il coro e le facce serie dei devoti. Mea Culpa! Poi con il tempo ho imparato. All’inizio c’era Padre Pat, ma poi si è ritirato, proprio a Wildwood NJ, dove passo spesso il weekend, e quindi capita ogni tanto d’incontrarlo. Da un paio di anni, se non sbaglio, Padre Brian è il nuovo parroco della chiesa. Essendo giovane e carismatico e con tante idee innovative, ha attirato tanta gente e, come dice mia suocera, sembra di essere tornati a tanti anni fa quando le chiese erano sempre piene… Non solo a Natale e a Pasqua!

And then there’s the Catholic church.. mine one!!! Saint John’s the Baptist Roman Catholic Church is a bit far in respect to the other churches and it’s easily identifiable and recognizable as part of the catholic churche.
I still remember the first times, after my arrival here, when I wasn’t able to understand even a single word of the holy mass. I just enjoyed the chorus and the faces of the other devoted. Mea culpa!!
But with the time I learned. At the beginning there was Father Pat, but he retired to Wildwood, where I often spend the weekends and where sometimes I meet him.

For the past couple of years, I think, Father Brian is the new priest of the church. Being young and charismatic and with many innovative ideas, he has attracted so many people and, as my mother in law says, it seems to be back to many years ago when churches were always full … And not just for the Christmas and Easter festivities!

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Molti degli edifici pubblici si trovano sulla Main Street: il Comune, l’ufficio postale, la biblioteca. Quest’ultimo è quello che frequento di più da sempre. Nancy e le altre signore della biblioteca sono davvero carinissime. Mi aiutano sempre nella mia ricerca di libri e film e stanno lì ad ascoltare e a cercare di capire i titoli a volte detti con una pronuncia improbabile. Thank you ladies!

Many public buildings are situated on the Main Street: the town hall, the postal office, the library. The library is the one which I frequent most often. Nancy and the library staff are such really nice ladies. They always help me on my book and movie searches and they listen to my requests trying to understand the searched book and movie titles, sometimes said with an odd pronunciation. Thank you ladies!

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Parte imprescindibile della vita di questa piccolo centro sono i negozi. A differenza di altre aree più moderne, piene di centri commerciali e grandi magazzini, la bellezza di Allentown sta proprio nei suoi commercianti “locali”. Qui ci sono ancora i negozietti che vendono al dettaglio, anche se sono molto meno rispetto a prima, come mi raccontava il nostro storico, e alcuni fanno anche fatica a sopravvivere. Così fu per la pasticceria all’angolo, un tempo “La preferita”, poi anche per  il negozio di cupcakes “Bella Dolce” dove una volta, quando mia sorella era volata qui per vedermi col pancione, ho anche festeggiato il compleanno.

The stores are an essential part of the life of this small town. Unlike other modern areas, full of malls and department stores, the beauty of Allentown is its local traders. Here there are still little retail shops, even if there are a lot less comparing to the past, how our historian was telling me, and some are struggling to survive. So it was a pastry on the corner, once “La preferita”, then also for the cupcakes shop “Bella Dolce”, where once, when my sister flew to see me with my pregnant belly, I also celebrated my birthday.

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Altre attività che prima erano sole si sono ora fuse. È il caso di “Bruno’s Bicycles” e il negozio di caramelle e cioccolate.

Other business that used to be alone now they merged. Is the case of “Bruno’s Bicycle” and the shop of candies and chocolate.

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La musica, così come l’arte è molto importante qui.

The music, just like the art, is very important now.

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Il negozio con le migliori decorazioni poi è sicuramente “Bloomers N’ things To Do” non solo un fioraio (quello che ha salvato il mio bouquet di nozze), ma anche un luogo dove realizzare lavoretti fatti a mano. E non solo.

The store with the best decorations is certainly “Bloomers N’ things To Do” not only a florist (the one that saved my wedding bouquet), but also a place where you can realize handmade works. And not just that.

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C’è poi un negozio “Necessities For The Heart” e  già il nome promette bene “Necessità per il cuore”. È un punto vendita di abbigliamento, accessori, bigiotteria, borse e molti dei marchi che espongono sono americani. Lo adoro, ma detesto andarci scompigliata e stanca dopo il lavoro, ché le commesse, sempre ben pettinate, vestite e truccate, mi fanno ogni volta sentire come la Vivian di Pretty Woman (alias Julia Roberts) quando entra per la prima volta nella boutique di Rodeo Drive.

Then there is a shop “Necessities for the Heart” with already a promising name. It’s a store that sells clothing, accessories, costume jewelry and bags and many of the brands are American. I love it, but I hate to go there messed up and tired after work because the saleswomen are always well comb, dressed and wearing makeup, make me feel every time like Vivian of Pretty Woman (alias Julia Roberts) when she goes in for the first time in the Rodeo Drive’s boutique.

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Passando al mangiare, se vuoi fare una colazione tipica Americana vai da “Woody’s”. Ma io il piu delle volte  ci prendo solo il caffè.

Switching to the eating, if you want to have a typical American breakfast you go to “Woody’s”, but most of the time I only get a cup of coffee.

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C’è anche un altro posto per fare colazione (ma in verità anche pranzo) “Stonebridge Bagels and Deli”, che non si trova sulla Main Street, ma vicino alla “mia”  chiesa dove si possono degustare deliziosi bagels e c’è anche ampia scelta di gusti. Pure lì ho portato mia sorella.

There is also another place to have breakfast (and actually lunch as well) “Stonebridge Bagels and Deli”, which is not on the Main Street, but near “my” church, where you can taste delicious bagels and there is also a good variety. I brought my sister there also.

Se poi ti viene voglia di un gelato, nelle stagione più calda, puoi prenderti un ice cream da “Swal Dairy” (perdonatemi, ma per me il gelato resta solo e sempre quello italiano!) e magari gustarvelo con una bella vista sul lago, dal momento che l’edificio è proprio lì vicino.

If then you crave for an ice cream, in the hottest season you can get one at Swal Dairy and perhaps you can taste it with a beautiful view on the lake, because the building is just nearby.

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Se invece mi viene nostalgia di casa, un disperato bisogno di parlare in italiano, sono tre i posti in cui posso andare. Iniziamo da Nino. A “La piazza” , ristorante italiano. Questo è stato il primo posto in cui sono venuta quando sono arrivata la prima volta negli Stati Uniti. E poi è anche il luogo in cui mi sono sposata. Quando vengo a prendere una fetta di pizza o un piatto di  pasta e fagioli (che è proprio come quella di casa), c’è sempre un espresso che mi aspetta!

When I suffer from homesickness, and I have a desperate need to speak Italian I have three places where I can go. Let’s start with Nino. At “La Piazza”, Italian restaurant. This is one of the first places I went to when I arrived for the first time in the United States. And it’s also the place where I got married. When I go there to get a slice of pizza or to have pasta and fasule” (which is just like the one you eat at home) there is always an espresso waiting for me!

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Andiamo molto spesso anche da “Pasquale’s pizzeria” a prendere la pizza preferita  dei nostri bambini. Pasquale spesso non c’è, ma ci sono i suoi simpatici e cordiali figli, Mose e Anthony che mandano avanti l’attività di famiglia.

We go very often to “Paquale’ s pizzeria” to get our boys’ s favorite pie. Pasquale is not there often, but there are his nice and cordial sons, Mose and Anthony, whom they work in the familiar business.

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Quando invece mi viene una voglia pazzesca di Italian hot dog senza hot dog (sono vegetariana, ma questa è un’altra storia…) allora mi faccio portare da “Phil’s Take Out” perché questo posto, a differenza dei precedenti, non è vicino alla Main Street, devi andare in macchina. E una volta che ci sono andata da sola mi sono persa! Lì trovo sempre Saverina che nel pomeriggio sveste i panni della maestra e va ad aiutare, ormai da anni, nel  locale di famiglia.

When instead I crave for an Italian hot dog without the hot dog (I am vegetarian, but this is another story…) I make my husband take me to “Phil’s Take out”, because this place, different from the ones before, is not on the Main Street you have to go by car. Once I went myself and I got lost! There I always find Saverina than in the afternoon uncover the role of the teacher and go to help, now for years, in her family’s business.

Ad Allentown ci sono le scuole, i parchi, la farmacia, i dentisti, la lavanderia, un pub, un negozio di liquori, il barbiere, i parrucchieri, spa, palestre. E poi intorno tante fattorie. La campagna. I boschi.

È tuttavia in due occasioni che Allentown risplende in tutta la sua bellezza. Due eventi che capitano proprio nello stesso mese, Ottobre. The Harvest Festival,  La festa  del raccolto, e Halloween.
The Harvest festival è un evento che ha la durata di un weekend, in cui i negozianti di Allentown espongono i loro prodotti negli stands posti davanti al proprio negozio. Poi ci sono attività per i bambini e cibo.
Inoltre, nel parco, viene ricostruita la Guerra Civile (anche se realmente, Allentown fu strada di passaggio durante  la Revolutionary War).

In Allentown there are the schools, the parks, the pharmacy, the dentists, the laundromat, the liquor store, the barber, the hairdressers, spa, gym. And all around there are many farms. The country. The woods.

However in two occasions Allentown shines in all its beauty. Two events that happen all in the same month, October. The Harvest Festival and Halloween.
The Harvest Festival is an event that lasts for a weekend, when the owners of the shops exhibit their products in stands in front of their stores. The there are activities for kids and food.
Also there is the reenactment of the Civil War (but, actually, Allentown was the crossroad of the Revolutionary War).

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A Halloween, Allentown si trasforma, assumendo un aspetto macabro e allo stesso tempo affascinante.

At Halloween Allentown transforms itself, taking the macabre form but still fascinating.

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Allentown mi ha colpito e, nonostante sia un piccolo paese, è in una posizione strategica: vicino alla capitale, non lontano da New York, da Filadelfia e  dalla costa.

Non scorderò mai il posto in cui sono  nata, comunque, sarà sempre parte di me, quel bagaglio sempre pronto all’uso per affrontare il mondo. Per apprezzare senza giudicare, per conoscere senza necessariamente capire. Per sentirsi a casa, anche lontano da casa.

Ora però mi è venuta fame. Anzi voglia di “gelato”. Allora, sapete che faccio? Con la scusa passo a ringraziare la signora Alice E.Wikoff, senza la quale questo articolo non sarebbe stato lo stesso. E allora, visto che sono lì, darò anche un’occhiata al “lago” di Allentown, al suo lago. e, come direbbe qualcuno, un po’ anche al mio.

Allentown affected me, and even though it is a small town, it is in a strategic position: near the capital, not far from New York, Philadelphia and the coast.

I will never forget the place where I was born, anyway, it will be always part of me, that luggage always ready to use to face the world, to appreciate without judging, to know without necessarily understanding. To feel like at home, also far away from home.

However now I’m craving for ice cream. So, do you know what I am going to do? With the excuse I’ll pass by Ms Alice Wikoff, without whom this article, it wouldn’t have been the same. And because I am over there I’ll take a look at the ”lake” of Allentown, to her lake and, like someone that I know says, to mine a bit.

A presto,
Alessandra

See you soon,
Alessandra

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