“La logica vi porterà da A a B.
L’immaginazione vi porterà dappertutto.”
(Albert Einstein)
Disegno logo

  

Il tempo passa talmente in fretta che sembra davvero ieri che questo blog era soltanto un’idea. Una delle priorità è stata quella di trovare l’immagine giusta, qualcosa che in pochi tratti raccontasse il concept del blog. Così mi sono rivolta al mio, paziente, amico Christian Valentini. Tra uno scambio d’idee mio e di Sabrina Biagioli, grazie alla mano di Christian il logo del mio blog, attraverso diversi passaggi e cambiamenti, ha preso forma. Ho chiesto a lui se aveva voglia di raccontare questo sviluppo. Abbiamo iniziato a parlarne e poi ci siamo dilungati e così è nata questa intervista.

Ciao Christian, ci racconti com’ è nato il logo e quali sono stati i passaggi?

Ciao Alessandra. Voglio iniziare dalla fine e quindi ringraziarti. Grazie per questa intervista, che mi dà un’opportunità in più per farmi conoscere. E grazie anche di avermi coinvolto in questa tua splendida avventura. Disegnare il logo non è stato semplice, però piacevole: una sorta di “gioco d’arte”, tante prove (!) e diverse idee.

Inizialmente si pensava a qualcosa che “urlasse” Roma e America in ogni tratto o sfumatura, però più creavo il disegno, più lo trovavo sì forse bello da guardare, ma poco “umano”, poco adatto alla persona che sei. Poi è arrivata anche la tua conferma e da lì abbiamo cambiato direzione.

Ricorderai che siamo passati all’idea di porre al centro una figura che ti raccontasse di più, che fosse il simbolo delle tue “due vite” ai lati opposti del mondo, incorniciata da due immagini dei luoghi a te cari.

Devo dire che disegnare Roma e l’America ha soddisfatto entrambi da subito: in te ho sempre visto un misto di antico e moderno, di tradizioni e radici da una parte e “cool style” e “nuovo mondo” dall’altra, e tutto ancor prima che ti trasferissi negli States. Sei un bel quadro pop, Alessandra (!!!). Ecco il perchè delle antiche colonne romane e degli altissimi moderni grattacieli statunitensi.

A quel punto rimaneva da risolvere il disegno centrale. E lì devo dire che abbiamo penato un po’ perchè le idee c’erano tutte, ma la realizzazione non era convincente, non funzionava davvero. Visi sorridenti, occhi che ammiccavano alle colonne e ai grattacieli, volti nascosti da cappelli improbabili ma ad effetto.. ho fatto molte prove, che per me restano comunque studi ed esperienze di lavoro, ma niente ci faceva dire “finito”.

E questo invece è importante, bisogna sempre risolversi in un dipinto, o in un disegno, almeno per il momento in cui lo si crea o lo si guarda.

Quando poi è entrata in gioco l’idea del viaggio, ho capito che eravamo sulla strada giusta. La valigia è venuta da sè, come un’immagine che già faceva parte di noi e del logo. E lì tutto è stato in discesa. Ho disegnato la tua valigia “appoggiandola” tra gli edifici che già avevamo e ho scattato una foto.

Image-1

La tua risposta visualizzata sul mio cellulare ce l’ho ancora: due occhi a cuore e un fiore accanto. Ho capito che avevamo finito.

Tu sei un artista in diversi ambiti… ci racconti un po’ come sono nate queste arti?

Ti dico la verità, mi fa sempre un po’ ridere definirmi o sentirmi chiamare artista, non so bene perchè. Però sì, io dico che “Faccio gelati, dolci, e quadri. Tutto per mestiere, tutto per amore”. Credo si possa chiamare in qualche modo arte, quello che faccio. Mi piace tutto ciò che appartiene alla sfera del creare, sono una persona paziente – e nella pasticceria è fondamentale – mi piace sperimentare, andare alla ricerca.

Magenta

Il gelataio – pasticcere è il mio mestiere da una vita, ho iniziato giovane e da subito ho capito che era una strada che volevo percorrere. Ho fatto e ancora faccio tanti aggiornamenti per essere al passo con i nuovi gusti e con la moda, che anche in questo campo, ti assicuro, c’è. A questo si è aggiunta la mia passione per il colore, per la pittura e l’arte visiva in genere: ho studiato e studio molto ancora, e col passare del tempo è diventato un mestiere anche questo, fatto di creazioni, di nuove idee che cerco quasi sempre per la strada, e di pennelli e colori sparsi ovunque a casa mia. Te l’ho detto, sono una persona fortunata: praticamente lavoro tutto il giorno (in gelateria e a casa!), ma amo quello che faccio, di qualunque dei miei lavori si parli.

Anche tu sei un italiano emigrato all’estero. Perche’ hai scelto la Germania?

Anche io, come te, sono romano, ad essere precisi! E questo in Germania è un dato da non sottovalutare. Per noi romani, col nostro atteggiamento un po’ rumoroso e allegro, arrivare in Germania – terra di gente precisa, educata e allegramente silenziosa – sembra un po’ uno shock! Però presto scopri che alla fine quello che vuole i tedeschi come gente fredda e poco socievole è soltanto un luogo comune: certo, sono diversi da noi, hanno altri modi di fare, ma sono simpatici e in generale si sta bene.

Ci sono davvero molti aspetti positivi, che sono poi il motivo che mi hanno spinto a stabilirmi qui e uno di questi è proprio il lavoro. I bavaresi adorano il gelato e la pasticceria italiana e inoltre Monaco e i suoi dintorni sono davvero luoghi in cui l’arte è apprezzata e stimata a un livello piuttosto alto.

Geisha e Ricordi

In ogni cittadina, anche nelle più piccole, trovi almeno una galleria d’arte, e gente pronta ad acquistare opere a prescindere dall’artista che le ha realizzate. L’ambito artistico in generale è molto importante, qui in Germania, e questo mi piace e mi risolleva il morale.

Vibrazioni

Poi è anche vero che non ho dimenticato affatto, anzi, l’Italia: collaboro al momento con un’ Associazione chiamata “27, rue de Fleurus”, che si occupa di promuovere l’arte a Roma organizzando, tra le altre cose, mostre e vernissage. Insomma, le mie opere viaggiano tra Roma e la Baviera, dentro una valigia che somiglia un po’ alla tua.

Pensi che questa terra possa realizzare i tuoi sogni?

Ad essere sincero non lo so, e forse è meglio così. Non mi piace vivere con le risposte, ma vado forte con le domande (!).

In ogni caso mi sento bene qui, ora, mi piace quello che faccio e soprattutto quello che vedo (freddo a parte, te lo confesso!). Poi ti dico anche che lascio sempre aperta una porta, perchè credo che la vita e i sogni siano un continuo evolversi: uno vive, conosce persone, studia cose, e poi magari un giorno si accorge che c’è un sogno nuovo, un diverso progetto. Quello che mi auguro è che questa terra mi regali bei giorni e tante soddisfazioni. Per tutto il tempo possibile.

Zaandam e Il Tamigi e il Parlamento

 

Se dipendesse solo da te, come e dove sceglieresti di vivere la tua vita?

Non ho dubbi. A Roma, ovviamente, che non è solo la città più bella del mondo, ma anche e soprattutto la mia. Ti dico la verità, se anche non fosse Roma lo direi lo stesso, perchè mi sembrerebbe un tradimento nei confronti della mia città, preferirle un altro posto. Poi lo so, io me ne sono andato, e tu ti starai a questo punto chiedendo il perchè: ecco, credo che i desideri debbano corrispondere a qualcosa di irrealizzabile, in fondo in fondo, altrimenti smettono di essere tali. Quindi quando dico che sceglierei Roma, intendo una Roma diversa da quella di oggi, che pur sempre è meraviglia, intendo la Roma che io ho nella mia testa, fatta per metà di ricordi che conservo ancora della città eterna, e per metà di sogni della città che vorrei fosse. Sia chiaro, non è una critica la mia, anzi, è una dichiarazione d’amore al luogo dove sono nato e cresciuto, che però vorrei vedere risplendere di nuovo, conservando nel frattempo tutto il bello che già c’è. Va bene, dai, se il traffico deve far parte del pacchetto, ci prendiamo anche quello (!)

P.zza Navona

Sul come sceglierei di vivere, ecco, è difficile da spiegare perchè le parole banalizzano le emozioni o i desideri. Però una cosa te la dico. Credo che risceglierei di vivere come ho fatto finora, comprese tutte le volte che ho sbagliato strada, scegliendomi la vita con quel senso di libertà così bello e difficile da conservare, perchè penso che bisogna stare al mondo cercando di avere tutto ma essendo pronti anche a perderlo, per essere davvero finalmente “liberi”. Credo che sia un buon trucco, il modo migliore per arrivare a qualcosa che somigli alla felicità.

O almeno, è quello che mi ha insegnato mia madre, quando mi fece imparare a memoria la “Lettera al figlio” di Rudyard Kipling.

Mal che vada, sarà stata tutta colpa sua(!!!)

Le foto dei lavori di Christian appartengono a “27, rue de Fleurus”.

Se volete  vedere altre opera di Christian o scrivergli, potete contattarlo direttamente su queste pagine:

 Instagram: christian_valentini_artist

Pagina Facebook: Christian Valentini

Tumblr: http://ww.valentinichristian.tumblr.com/

Mail: chrj24@gmail.com

Grazie e a presto con una nuova storia, dove i protagonisti sarete voi.

“Logic will get you from A to Z;
imagination will get you everywhere.”
(Albert Einstein)

Time goes by so fast that it seems like yesterday that this blog was only an idea.
One of the priorities was finding the right look, something that in a few lines could tell the blog concept.
So I turned to my patient friend Christian Valentini.
Between mine and Sabrina Biagioli’s ideas, thanks to Christian’s hand, the logo of my blog got a shape through different steps and changes.
I asked him if he wanted to tell this process, we started talking about it then we went on and on so this interview began.
Hi Christian, tell us how the logo was born and what were the steps.
Hi Alessandra, I’d like to start from the end, so thank you. Thank you for this interview that gives me an another opportunity to be known. And thanks for having me involved in this great adventure of yours.
Drawing the logo wasn’t simple, but pleasant: kinda “art game”, a lot of drafts and different ideas.

First I thought about something that could “scream” Rome and USA in every line or shade, but the more I created the logo, the more I found it may be good to look at but not “human”, not suitable for the person you are. Then you told me the same so we changed direction.

You remember we went through the idea of putting in the middle a picture that could tell more about you, something that could be the symbol of your “two lives” in the opposite sides of the world framed inside images of the places you care for the most.

I have to say that drawing Rome ad America satisfied the both of us immediately.

I’ve always seen a mix of old and new in you, of traditions and root in a side and “cool side” and “new world” in the other one, and all of it long before you moved to the USA. You’re a nice pop picture Alessandra. So here we have the ancient Roman columns and the very high modern American skyscrapers.

At that point we had to decide the middle drawing. And I have to say that we suffered a little bit because we had the ideas but the fulfillment wasn’t convincing, it didn’t really work. Smiling faces, eyes winking at the columns and the skyscrapers, faces hidden by weird hats but with an effect. I made a lot of drafts that to me are studies and job experiences anyway, but nothing let us say “done”.

This is important instead, you always need to conclude in a painting or a drawing, at least for the moment in which you look at it or you create it.

When we ended up in the idea of the journey I understood we were in the right direction.

The suitcase came itself as an image that was part of us and the logo already. Then everything got easy. I drew your suitcase by placing it between the buildings we had already and I took a photo.

I still have you answer on my phone: two heart shaped eyes and a flower beside them: I realized we had accomplished it.

You are an artist in different fields; would you tell us how these arts were born?

To be honest it makes me laugh defining me or being called an artist, I don’t know why.

But yes, I say “I make ice creams, desserts and paintings. All for a job, all for love”. I believe we can somehow call art what I do. I like everything about creativity, I’m a patient person – this is essential in pastry making – I like experiments and research.

The ice cream maker/pastry chef is my lifetime job. I started when I was young and I immediately realized it was the road I wanted to follow. I did and I still do a lot of updates to be in line with the tastes and the trend that I assure you we can find in this field too.

To that I added my passion for colors, painting and visual art. I studied and I still study a lot, and as the time goes by this became a job as well made by creations, new ideas I go looking for in the streets and brushes and colors scattered all over my place. I told you I’m a lucky man: I work all day long (in my pastry shop and home) but I love what I do, all of my jobs.

You are an Italian immigrant too. Why did you choose Germany?

To be correct I’m a Roman like you! And this is something you cannot underestimate in Germany.

Coming to Germany (a land of precise, polite, nicely quiet people) for us Romans, with our noisy and happy attitude is a bit shocking! But soon you discover that the cold, unfriendly Germans are only a stereotype. They are different from us of course, they have different attitudes, but we are fine.

There are a lot of positive aspects, these are the reasons why I decided to settle down here, and one of them is my job. Bavarian people love ice cream and Italian cakes, furthermore Munich and its surroundings are places where art is appreciated at very high standards.

In every town, even in the smallest, you can find an art gallery and people ready to purchase artwork no matter who the artist is. Art in general is very important here in Germany, I like it and it cheers me up.

Obviously I did not forget Italy: I’m cooperating with an association called “27, rue de Fleurus” at the moment. It promotes art in Rome and organizes exhibitions. So, my works travel through Rome and Bavaria in a suitcase that is like yours.

Do you think your dreams can come true in Germany?

Honestly I don’t know, and maybe it’s better this way. I don’t like living with answers, questions are my strong point!

Anyway I’m fine here now, I like what I do and what I see above all (aside from the cold, I confess!).

And I can tell you that I always leave a door open, because I think life and dreams are a never ending evolution: you live, you meet people, you study things and maybe one day you realize you have a new dream a different project. What I hope for myself is that this country could give bright days and a lot of satisfaction, as long as it can.

If it depended on you, how and where would you live?

No doubt: Rome, obviously. It’s not only the most beautiful city in the world but it’s my city. I want to be honest: if it weren’t Rome I would say it the same, because it seems to me like a betrayal to my city and preference to another one.

But I know I left and sure you are wondering why: well, I think wishes must match something impossible otherwise they are not wishes. So, when I say I would choose Rome I mean a Rome different from what it is now, anyway wonderful, I mean the Rome I have in my mind made by the memories I have of the eternal city and by what I’d like it to be.

This is not a criticism but a declaration of love to the city where I was born and grew up, a city that I’d like seeing shine again though, keeping all the beauty it already has. Fine, if the traffic has to be part of the package, I’ll take it too!

I can’t explain how I would like to live, words cannot express feelings and emotions, but I can tell you I’d take the decision to live like I did until now, including all the times I took the wrong direction, choosing my life with that sense of freedom, so beautiful and hard to keep because I think we have to stay in this world trying to get everything but also being ready to lose it all, to be really free. I believe this is a good trick, the best way to get something that looks like happiness.

At least, this is what my mother taught me when she made me learn by heart “Letter to the son” (If) by Rudyard Kipling.

For how bad it’s gonna be, it’s her fault!

Pictures of Christian’s artworks are owned by 27 Rue de Fleurus.